Quali sono i requisiti per l’ammissione in borsa di una società?

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Se abbiamo visto sinora l’iter procedurale che le società devono seguire al fine di potersi quotare sui mercati azionari, occorre anche andare ad esaminare un’altra questione della massima importanza. Stiamo parlando dei requisiti per quotarsi in borsa.

In particolare, al fine di potersi quotare sul mercato principale, occorre soddisfare non solo quelli societari, ma anche i requisiti collegati alle azioni. Per quanto riguarda le società, le condizioni da soddisfare sono le seguenti:

  • l’aver dato luogo a ricavi (gli utili non sono necessari in questa fase);
  • l’aver pubblicato e depositato i bilanci relativi agli ultimi tre esercizi.

L’ultimo di essi, in particolare, deve essere stato oggetto di revisione contabile.

Nel caso delle azioni, invece, devono essere considerati i seguenti fattori:

  • la libera trasferibilità delle azioni emesse;
  • l’obbligo di trasformare in flottante una quota pari almeno ad un quarto del capitale, ovvero in titoli azionari i quali possono essere trattati sulle piazze azionarie;
  • l’adozione di una gestione accentrata delle azioni tale da essere dematerializzata.

Occorre anche sottolineare come sinora abbiamo in pratica fatto riferimento alle aziende più grandi, quelle destinate a fare rumore all’atto della loro entrata in borsa. A optare per questa scelta, però, ce ne sono altre più piccole, le quali in Italia entrano a far parte del cosiddetto mercato STAR.

In questo caso, i requisiti da soddisfare sono ancora più stringenti, in quanto gli enti preposti alla vigilanza dei mercati finanziari (in Italia è la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ad assolvere questa funzione) sono solite chiedere maggiori garanzie nel preciso intento di evitare che i risparmiatori possano essere danneggiati.

E’ possibile uscire dalla borsa?

delisting borsa

Se è scontata la possibilità di entrare in borsa, occorre infine ricordare che non sono poche le società le quali, ad un certo punto, hanno deciso di fuoriuscirne. Nell’articolo sul perché le aziende si quotano in borsa ti ho spiegato principalmente i vantaggi di questa operazione che, tuttavia, può non andare per il verso giusto.

Il processo che prelude a questo abbandono dei mercati azionari si chiama delisting e a ricorrervi sono solitamente aziende le quali non hanno tratto grande ritorno dalla quotazione, i cui titoli sono poco contrattati e il cui flottante sia insufficiente.

Anche in questo caso si può ricorrere all’OPA, la quale sancisce l’obbligo per la società di riacquistare i titoli degli azionisti che intendano aderirvi. Proprio questo genere di operazioni, però, ha in passato destato non poche critiche da parte di molti osservatori. In alcuni casi, infatti, l’offerta formulata dalla proprietà si è rivelata estremamente bassa, alla luce degli eventi successivi.

Basti in effetti pensare a quanto accaduto nel 2003, quando Ifil, l’azionista di riferimento di Rinascente, avanzò un’offerta pari a 1,77 miliardi di euro agli azionisti di minoranza al fine di riacquistarne i titoli. Nell’arco di appena un biennio, però, la stessa Ifil riuscì a rivendere alcune parti della Rinascente a 3,55 miliardi di euro. Tanto da spingere l’Economist a criticare quanto avvenuto e, in particolare, il fatto che il prospetto ideato in occasione del delisting non avesse fatto alcun accenno alla successiva cessione.

In altre occasioni, il delisting viene invece deciso dalle autorità di regolamentazione delle attività finanziarie. In questi casi si tratta in pratica di una vera e propria sanzione la quale punta a colpire i titoli giudicati non più conformi ai severi standard cui devono attenersi le aziende quotate.

Come investire sulle azioni di una società appena quotata

Se vuoi investire in azioni di una società appena quotata ti suggerisco di leggere la mia guida su come comprare IPO e l’articolo dedicato a degli studi scientifici inerenti alla quotazioni in borsa.