Vuoi sapere cosa sono e come funzionano i derivati? Te lo spiego subito.

L’esempio che andremo a fare ricalca perfettamente il concetto di strumenti derivati. 

Derivati: un esempio pratico

Immagina di voler acquistare un nuovo appartamento e dopo una lunga ricerca finalmente trovi quello che fa al caso tuo.

Costa 100.000€ e decidi di bloccare l’offerta.

Quindi offri 5.000€ al proprietario dell’appartamento, che avrà l’obbligo di venderti quella casa al prezzo pattuito, entro una determinata scadenza.

Tu, però, non hai alcun obbligo di acquistare la casa.

Dando i 5.000€ al proprietario hai semplicemente acquisito il diritto di acquistarla al prezzo di 100.000 euro, entro una certa data.

Se poi cambi idea e decidi di non acquistarla, avrai perso i 5000€ ed il diritto di acquistare l’appartamento al prezzo iniziale.

In poche parole cosa è avvenuto in questo esempio?

Hai acquistato un vero e proprio contratto derivato per bloccare il prezzo della casa a 100.000€.

Se entro la data prevista dal contratto il valore dell’appartamento sarà salito, ad esempio, a 150.000€ tu avrai guadagnato ben 50.000€.

Al contrario, se il suo valore sarà sceso, ad esempio a 90.000€, avrai la facoltà di non acquistare più la casa (perché avresti una perdita di 10.000€) ma perderai i 5.000€ che hai versato al proprietario dell’appartamento quando hai firmato il contratto derivato.

Come vedi la caratteristica dei derivati è proprio quella di andare a manovrare somme molto alte (un appartamento) investendo somme molto più basse (una caparra).

In un certo senso, si tratta quasi di scommettere (acquistare un contratto) sull’andamento futuro del valore del sottostante (casa).

Ma in questo esempio il derivato ha anche un uso nobile: fare un contratto per proteggersi da un eventuale rialzo del prezzo della casa.

Possiamo quindi immaginare i derivati come uno strumento assicurativo. Anzi come vedrai più avanti, i derivati sono nati proprio così, per proteggersi dai rischi.

Uno dei tratti distintivi degli strumenti derivati è proprio l’effetto leva: con un piccolo ammontare si movimenta una somma ben più alta.

Un particolare tipo di derivato: il concetto di opzione

L’esempio che ti ho appena mostrato, assume i tratti caratteristici di un particolare tipo di contratto derivato che è noto come opzione.

Pagando 5.000€ al proprietario di casa, hai comprato un’opzione che puoi decidere di esercitare o meno sulla base di un certo prezzo, a una determinata scadenza.

Inoltre, uno degli aspetti più interessanti dei derivati è quello di movimentare con un piccolo importo (nell’esempio 5.000€) una somma di denaro molto più ampia (nell’esempio 100.000€).

Con soli 5.000 euro abbiamo ipoteticamente stipulato un contratto su un appartamento (che possiamo equiparare ad un’attività finanziaria) che vale 100.000 euro.

Ed è proprio questo il vantaggio (o il problema) degli strumenti derivati: il cosiddetto effetto leva, che permette di movimentare grandi capitali investendo in concreto somme molto più piccole.

Di fatto, sempre riferendoci all’esempio, avremmo potuto stipulare tanti contratti di quel tipo sborsando solo 5.000€, andando a movimentare controvalore per milioni di euro.

Proprio questo meccanismo legato all’effetto leva ingolosisce coloro che vogliono investire in attività speculative.

Che succede se il prezzo scende?

Se il prezzo dell’immobile scende, succede che non avrai più convenienza a comprare quell’appartamento a quel prezzo.

Ti converrà non comprare più quell’appartamento a centomila euro.

Perderai i 5.000 euro ma avrai l’opportunità di acquistare immobili a un prezzo più basso.

Che succede se il prezzo sale?

Immaginiamo quindi che il prezzo dell’immobile sia arrivato a 120.000 euro:  il proprietario sarà costretto a vendere la casa a 100mila euro.

A questo punto però tu  avresti due scelte:

  • esercitare l’opzione e quindi acquistare la casa a un prezzo più basso
  • vendere l’opzione (il contratto) ad un altro acquirente a un prezzo decisamente più alto, ovvero 20.000 euro che è la differenza tra 120.000 e il prezzo di vendita del contratto di 100.000.

Così avresti ottenuto un guadagno di 15.000 euro su 5.000 investiti (un guadagno del 200%)

Cenni storici sui contratti derivati

La creazione di contratti derivati e il loro scambio ha creato la prima bolla speculativa dei tulipani nel 1600 in Olanda (hai capito bene nel 1600).

Il meccanismo è nato proprio così:

  • si facevano contratti sul prezzo dei tulipani;
  • il prezzo dei tulipani cresceva;
  • si continuavano a fare sempre più contratti e che venivano venduti e comprati tra la popolazione.

Per approfondire questa incredibile storia leggi il mio articolo articolo sulla bolla speculativa dei tulipani che ti farà capire come funzionano anche le bolle speculative a livello generale.

Il caso dell’Olanda dimostra però che lo strumento è stato usato male: cioè le persone si sono ingolosite dai guadagni facili.

Invece i derivati hanno prima di tutto la funzione di coprirsi dai rischi.

Per esempio la cioccolata, se la mangi nelle giuste quantità ti dà energia ma se mangiata in eccesso, ti fa ingrassare e porta danni all’organismo.

A dimostrazione della nobile funzione di questo tipo di strumento finanziario devi sapere che uno dei primi utilizzi degli strumenti derivati è avvenuto in agricoltura.

Gli agricoltori per assicurare il raccolto di rischi, stipulavano contratti sulla vendita dei loro raccolti così si coprivano dal rischio siccità o alluvioni.

Quando è nato il primo strumento derivato

Noi italiani siamo stati dei veri pionieri nel mondo della finanza nel Medioevo ed abbiamo anche creato il primo strumento finanziario della storia.

Dobbiamo tornare addirittura nel 1164, a Genova, quando un ente locale che aveva necessità di incassare del denaro, ha venduto a una banca i propri crediti ricevendo in cambio una somma di denaro immediatamente.

Così facendo, oltre ad aver ottenuto subito il denaro, l’ente locale si è anche protetto dall’inflazione.