Il tasso d’interesse può assumere una duplice veste e rappresentare il costo di un finanziamento o la remunerazione di un investimento.

Nel caso di un finanziamento, il tasso d’interesse è la percentuale (calcolata su base annuale, mensile, giornaliera, ecc…) che si dovrà versare in aggiunta al capitale da rimborsare a rate (dai un’occhiata all’articolo sull’Euribor per capire in che modo le banche stabiliscono il tasso d’interesse di un prestito).

Mentre per chi presta il denaro rappresenta un investimento, ovvero remunerazione per aver concesso il finanziamento.

Facciamo un esempio per toglierci qualsiasi dubbio a riguardo: Se presto 100 euro al tasso del 10% annuo, dopo un anno dovrò riceverò 110€. Tale somma sarà formata da:

  • 100€ rappresentati dal capitale che ho prestato e che mi è stato restituito;
  • 10€ di interessi che sono la remunerazione per aver prestato i 100 euro.

Il tasso d’interesse per attualizzare un investimento

Attualizzare un investimento significa calcolare il rendimento a oggi di un investimento che produrrà i suoi frutti in una data futura.

Detto questo cerchiamo di capire con un esempio l’ambito di applicazione del concetto di tasso d’interesse rapportato a un investimento.

Supponiamo di voler investire 30.000€. L’investimento procede discretamente e riesce a ottenere un rendimento, al netto di tutte le spese, pari a 100 euro al mese, quindi 1.200€ annui.

Per calcolare il tasso del rendimento di questo investimento ti basta dividere 1.200 per 30.000 (12.000/300.000=4%).

Un altro esempio di investimento potrebbe essere rappresentato dall’acquisto di titoli di Stato, attraverso i quali un privato può prestare soldi a uno Stato.

Parliamo di un investimento a basso rischio con un rendimento del 2% a 10 anni.

Alla luce di questi due esempi cosa possiamo dedurre? Che in questo caso il tasso d’interesse ci permette di calcolare il cosiddetto premio per il rischio, ovvero se vale la pena investire in un attività o in un prodotto finanziario.

Tasso di interesse in relazione alla durata di un investimento

Più la durata di un investimento è lunga, maggiore sarà il tasso d’interesse.

Se contrai un mutuo in banca decidendo di rimborsarlo in 5 anni, il tasso sarà nettamente più basso rispetto a un muto rimborsabile in 30 anni.

In 30 anni la tua vita potrebbe cambiare radicalmente (potresti perdere il lavoro ad esempio) e ciò genera un maggior livello di incertezza e rischio per la banca che ti concede un mutuo.

Quindi maggiore il rischio, più alto il tasso.

Tasso di interesse in relazione ai rischi di un investimento

rischio di un investimento in relazione al tasso di interesse

L’affidabilità dell’investimento e il livello di solvibilità del debitore (ovvero colui che dovrà restituire il prestito) sono aspetti fondamentali per la valutazione del rischio.

Facciamo un esempio pratico. Devo valutare il rischio di due investimenti differenti:

  • Prestare dei soldi all’amico del cugino della mia vicina di casa
  • Acquistare delle obbligazioni svedesi (quindi prestare soldi alla Svezia).

Quale dei due debitori è più affidabile? Ovviamente la Svezia.

Nel primo caso il tasso d’interesse sarà decisamente più elevato perché l’investimento è meno affidabile e il rischio di perdere dei soldi è più elevato.

Un’altra variabile che va a determinare il tasso d’interesse è sicuramente la liquidità, cioè la facilità con cui puoi riscattare o meno la somma che hai investito.

In parole povere ogni volta che aumentiamo un elemento di rischio, questo rischio deve essere giustificato da un aumento del tasso d’interesse atteso.

Quindi più aumentiamo il nostro rischio e maggiore deve essere il rendimento.