Conto deposito: cos’è e come funziona

Il conto deposito, detto anche conto di liquidità, a differenza di un normale conto corrente in cui tieni fermo il denaro senza però ricavarci nulla, ti offre l’opportunità di farlo fruttare ottenendo, sul capitale investito in conto deposito, un tasso d’interesse che oscilla attualmente tra un tasso loro di poco superiore allo zero e raramente supera l’1%.

Si tratta di una forma d’investimento sicura in cui i rischi vengono quasi azzerati per due motivi:

  1. Non si è soggetti agli andamenti di mercato come può invece capitare a chi decide d’investire in azioni od obbligazioni;
  2. I risparmi, che sia un conto deposito alle poste o alla banca, hanno la protezione fino a 100.000 euro per correntista in caso di default.

Per spiegarti in maniera ancora più elementare cos’è un conto deposito basta immaginarlo come una sorta di salvadanaio in cui ci metti i tuoi risparmi e li lasci depositati per un certo periodo di tempo, più o meno lungo.

In cambio, la banca presso la quale li hai depositati, ti ricompenserà pagandoti gli interessi concordati al momento dell’apertura del conto.

Con il conto deposito non potrai effettuare le operazioni classiche che, invece, compi regolarmente con un tradizionale conto corrente.

Non potrai richiedere l’accredito della pensione o dello stipendio, non potrai fare prelievi, inviare bonifici o richiedere la domiciliazione delle bollette di luce e gas e in diversi casi i risparmi vengono vincolati fino alla data di scadenza.

Le tipologie del conto deposito

tipologie conti deposito

Esistono sostanzialmente due tipologie di conto deposito.

conti deposito liberi che offrono l’opportunità al titolare di prelevare il denaro in qualsiasi momento, senza dover aspettare la scadenza di determinati vincoli temporali.

Generalmente gli interessi corrisposti dall’istituto bancario in questi casi sono leggermente inferiori rispetto a quelli offerti per un conto deposito vincolato e vengono liquidati su base mensile, trimestrale o annuale, a seconda delle politiche adottate dalle singole banche.

conti deposito vincolati nei quali il capitale investito viene invece vincolato per un certo periodo di tempo.

Di conseguenza, il denaro non può essere prelevato prima della scadenza naturale del vincolo,, che può variare da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 5 anni.

In questo tipo di conti deposito il capitale iniziale più gli interessi maturati vengono accreditati per intero alla scadenza.

A questo punto, potrai decidere se prelevare il denaro o reinvestirlo nuovamente per il periodo che desideri.

Alcuni istituti bancari offrono l’opportunità di svincolare le somme depositate, prima della scadenza, pagando una penale.

Entrambi i conti prevedono pro e contro.

I conti deposito liberi offrono un maggiore controllo del proprio denaro ma anche rendimenti più bassi mentre quelli vincolati non danno l’opportunità al titolare di svincolare le somme prima della scadenza ma garantiscono sicuramente tassi di interesse più alti.

Quanto si guadagna con un conto deposito

Prima di scegliere il conto deposito devi prestare attenzione al tasso di interesse praticato dall’istituto bancario per scegliere quello che offre il rendimento migliore.

Prima di fare un esempio pratico è il caso di ricordati che i tassi offerti sono al lordo della tassazione, ciò vale a dire che il rendimento calcolato sul capitale investito non è la somma che poi intascherai in quanto ancora andrà tassata.

Per capire meglio il tutto, prendiamo il caso che tu abbia deciso d’investire in un conto deposito 20mila euro e che l’Istituto bancario scelto ti offra l’1,5% annuo.

Dopo un anno tu avrai un rendimento di 300 euro lordi.

Su questi 300 euro andrà calcolata una ritenuta fiscale del 26% (su 300 euro la ritenuta sarà di 78 euro) e il prelievo verrà operato alla fonte direttamente dalla banca.

Su 300 euro quindi ne intascherai, al netto della ritenuta, 222.

Il fisco però non si limita a tassare gli interessi maturati in conto deposito con la ritenuta d’acconto ma applica anche un’imposta di bollo annuo dello 0,2% sul capitale investito.

Tornando all’esempio fatto poc’anzi, su 20mila euro l’imposta di bollo sarà di 40 euro.

A questo punto, per avere un quadro completo degli interessi annuali che riusciresti a ottenere devi sottrarre a 222 euro i 40 euro d’imposta di bollo.

Il rendimento effettivamente percepito quindi, a fine anno, sarà di 182 euro.

Come vedi le tassazione su un rendimento elevato, pari all’1,5% ha quasi dimezzato il rendimento e quanto più basso è il rendimento offerto tanto più impatteranno le tasse sul rendimento finale.

Non è raro ritrovarsi con rendimenti lordi positivi e rendimenti netti che poi diventano negativi.

Quanto costa aprire un conto deposito

Aprire un conto deposito è completamente gratuito.

Tra l’altro, vista la limitata operatività che contraddistingue questo genere di conti, molti dei costi a esso collegati sono nulli o ridotti al minimo.

Il costo su cui informarsi riguarda le penali di estinzione anticipata.

Alcune banche offrono l’opportunità, per chi decide di aprire un conto deposito vincolato, di svincolare il denaro investito prima della scadenza del termine pagando una penale.

Spesso la penale consiste nel rinunciare agli interessi maturati ma può anche darsi che questi vengano riconosciuti.

Ad ogni modo, si consiglia di leggere con molta attenzione le clausole contrattuali.

I rischi di un conto deposito bancario

Come già anticipato, se decidi di aprire un conto deposito bancario i rischi sono praticamente nulli.

In ottemperanza alla Direttiva Comunitaria 2009/14/CE, le somme depositate sono tutelate dal FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).

Ciò significa che in caso di fallimento della banca, se questa non fosse più in grado di restituirti le somme da te depositate e gli eventuali interessi maturati, ti viene comunque garantita una copertura fino a 100mila euro.

Quindi, a prescindere dall’istituto bancario scelto, correrai qualche rischio solo nel momento in cui la somma che deciderai d’investire sarà superiore ai 100mila euro garantiti.

Sempre nell’ambito dei rischi, va ricordata la possibilità per la banca di modificare unilateralmente le condizioni economiche del conto, rendendole più svantaggiose per il cliente.

In questo caso potrai recedere dal contratto, ovviamente senza l’applicazione di alcuna penale, entro due mesi dalla comunicazione delle eventuali modifiche.

Chiuso il conto, le somme depositate verranno rimborsate entro e non oltre 20 giorni lavorativi.