Il fido bancario di conto corrente (o affidamento bancario) è una somma che ti viene messa a disposizione sul conto in aggiunta al denaro che hai depositato presso la tua banca. Non si tratta di soldi che vengono messi fisicamente sul conto corrente (come avviene con un normale prestito) ma di una somma che ti mette a disposizione la banca e che puoi spendere oppure no.

Ciò significa che puoi andare in rosso fino a quella determinata somma. Il fido può essere di qualche migliaia di euro (in genere ciò accade per i privati o per chi ha una partita IVA) oppure può arrivare anche a diversi milioni di euro soprattutto per le grandi società.

Tipologie di fido

Il fido bancario può avere una scadenza oppure può essere a revoca, ovvero senza alcuna limitazione temporale. Se la banca non specifica nulla allora si sta parlando di un fido a revoca ovvero un fido che non ha una scadenza predeterminata.

Quando devi chiedere un fido

Il fido di conto corrente viene anche chiamato elasticità di cassa. Questa espressione ti fa capire meglio l’utilizzo ottimale che ne devi fare: ricorrere a questa disponibilità di conto corrente per sbilanci temporanei di liquidità. Ciò significa che il fido non deve mai essere usato come un finanziamento a medio-lungo termine. Per questa finalità ci sono altre fonti di finanziamento come il mutuo chirografario. A tal proposito ti invito a leggere questa interessante guida su come richiedere un prestito con facilità.

Quanto costa un fido

Le commissioni del fido si dividono in due tipologie:

  • Commissioni di accordato
  • Commissione sull’utilizzo dei fondi

La commissione di accordato è una commissione che la banca ti addebita a prescindere che tu utilizzi o meno i fondi del fido. In genere è di qualche punto percentuale e viene addebitata trimestralmente. Tale commissioni ha ragione di esistere perché le banche, prima di metterti a disposizione queste somme, fanno un’istruttoria che ha dei costi di personale.

Inoltre, dopo aver deliberato un fido devono accantonare delle somme per garantire una stabilità del sistema bancario. Questa disponibilità accantonata per la banca rappresenta un costo vivo perché si tratta di somme che non verranno utilizzate per altri investimenti.

La commissione sull’utilizzo, che è molto più alta rispetto la commissione di accordato, è dovuta solo se utilizzi le somme a disposizione e il calcolo viene fatto giornalmente. Quindi se ad esempio hai il 5% anno è sconfini utilizzando il fido per un giorno, pagherai la commissione solo per un giorno.

Cosa succede se sfori il fido?

Se sfori il fido significa che hai speso più dell’importo che hai depositato sul tuo conto ed hai quindi usufruito del fido che ti ha concesso la banca. Cosa devi fare in questo caso? Ovviamente dovrai restituire alla banca il denaro che ti ha momentaneamente anticipato che prende il nome di sconfinamento.

Fino a quando non restituirai l’importo da te dovuto continueranno a maturare interessi sul conto passivi di sconfinamento e la banca potrebbe anche revocarti il fido.

Rischi del fido bancario

Come abbiamo già detto il fido bancario deve essere utilizzato per operazioni di breve periodo. Il rischio maggiore è quello di rafforzarsi andando ad utilizzare il fido nel massimo importo messo a disposizione dalla banca. Ma c’è un altro rischio ancora più grande perché le banche possono chiedere la revoca del fido in qualsiasi momento.  E non stiamo parlando di eventi utopistici. Con la crisi del sistema bancario, infatti, sono tantissime le aziende che hanno ricevuto una lettera di revoca degli affidamenti.

Conclusione

Alla luce dei due rischi di cui ti ho appena parlato, ti invito a fare attenzione a due aspetti prima di richiedere un fido:

  • scegli una banca solida per evitare la brutta sorpresa della revoca degli affidamenti.
  • utilizza il fido come elasticità di cassa ovvero per operazioni di breve periodo ed evita di quindi di utilizzare tutta la somma che la banca ti ha messo a disposizione.