La crescita demografica in Italia

Partiamo da un dato che non lascia spazio a dubbi: la popolazione italiana è sempre più vecchia e facciamo sempre meno figli.

Cosa significa tutto questo tradotto in numeri? In italia a fine 2017 il numero medio di figli per donna è stato di 1,34.

La popolazione resta in equilibrio quando il numero medio di figli è almeno due, secondo alcune stime 2,1. Quindi se ogni donna fa meno di 2,1 bimbi, la popolazione si riduce.

Quanto è più basso il dato tanto più velocemente si riduce la popolazione. Il dato di 1,34 è davvero molto basso e si sta riducendo sempre di più, anno dopo anno.

Questo significa che la popolazione italiana a questi livelli diminuisce drasticamente. Ma a questo aspetto si affianca un’altra questione: la popolazione italiana diventa sempre più vecchia.

A fine 2017 la popolazione con età superiore 65 anni era il 22,3% mentre la popolazione definita attiva, ovvero con un età tra i 15 e i 64 anni era il 64,3% della popolazione.

Questo significa che già oggi, in teoria, tre persone che lavorano devono mantenere un pensionato.

E la cosa più inquietante è che sebbene ci siano persone che comunque lavorano oltre i 65 anni, ce ne sono molte di più che nella fascia 15-65 anni non lavorano, come molti ragazzi che studiano oppure che non riescono a trovare un lavoro.

Ad esempio, quanti minorenni hai mai visto lavorare? Quindi il grande problema attuale è che la popolazione si invecchia sempre di più e ci sono sempre meno nascite.

Tradotto: sempre più pensionati e sempre meno lavoratori. PS: i dati sulle nascite così tristi comprendono già gli immigrati.

Senza immigranti la situazione sarebbe ancora peggiore in termini di rapporto tra lavoratori e pensionati.

Cosa significa minore crescita demografica ed un aumento dell’aspettativa di vita?

L’italiano è uno dei popoli più longevi al mondo. Dovremmo andare fieri di un simile primato ma alla lunga,  in termini economici, questa storia della longevità  darà non pochi problemi in termini di crescita demografica.

Chi ha parlato del rapporto tra crescita demografica e consumi è stato uno dei più grandi economisti della storia, Keynes, e lo ha fatto in tempi non sospetti.

Keynes aveva evidenziato che il declino delle nascite avrebbe progressivamente ridotto il numero di lavoratori, diminuito l’ammontare dei consumi e portato quindi ad una riduzione di quella che gli economisti definiscono domanda aggregata.

Ma se la popolazione aumenta chi dice che ci sarà lavoro per tutti?

In effetti questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta.

E’ infatti impossibile prevedere il futuro ma è importante evidenziare che più persone ci saranno, più gente avrà la necessità di comprare una casa e di andare a fare la spesa al supermercato.

Queste persone quindi alimenteranno i consumi e l’economia “girerà” in misura maggiore.

Inoltre vi è la quasi certezza che con meno persone in età lavorativa ci sarà una riduzione del reddito, che porterà ad implicazioni nel settore immobiliare, nelle tasse, nei mercati finanziari, nella fiducia delle persone e nel welfare in generale

Popolazione italiana e settore immobiliare

Per far sì che il settore immobiliare sia sostenuto, ci devono essere le persone.

Senza una crescita demografica stabile il numero degli appartamenti sarà superiore alle persone.

Quindi senza gente chi comprerà gli appartamenti che il nipote o il figlio di turno prenderanno di eredità?

Popolazione italiana debito pubblico e tasse

In Italia abbiamo un debito pubblico incredibilmente alto che riesce a sostenersi grazie ad una pressione fiscale particolarmente alta (tra le più alte al mondo).

Il debito pubblico è pagato con le tasse, quindi pagato per la maggior parte dalla popolazione attiva (cioè quelli che lavoro).

Questa fetta di popolazione si sta riducendo in modo inesorabile e se nei prossimi decenni le cose continueranno così sarà sempre più difficile sostenere il debito pubblico.

A tal proposito esiste una clausola di salvaguardia nei titoli di Stato che si chiama Cacs. Ovvero la possibilità in modo unilaterale dello Stato di rinegoziare le condizioni del debito.

Popolazione italiana e mercati finanziari

crisi demografica

Il calo demografico porta ad un calo dei consumi.

Il calo dei consumi produce una riduzione del fatturato per le aziende riduzione del fatturato.

La riduzione del fatturato porta ad un calo degli utili aziendali, un ribasso delle stime sugli utili e un ribasso dei corsi azionari.

E questo è uno dei motivi per cui i titoli italiani non spendono mai rispetto ai titoli di altri paesi occidentali, anche se i prezzi sono migliori nel mercato italiano.

Le aziende invece che esportano in particolare in Asia e America Latina riusciranno più facilmente a sopravvivere.

Quelle aziende invece si concentreranno in modo particolare in Italia dovranno fare i conti con un calo dei consumi costante e inesorabile che avverrà nei prossimi decenni che si ripercuoterà sul fatturato e quindi sul valore delle aziende.

Popolazione, investimenti e fiducia

Se si riduce il numero di persone si riducono i consumi.

La riduzione dei consumi, come hai letto poc’anzi, porta ad una riduzione degli utili aziendali, quindi una revisione a ribasso degli utili futuri che porta ad una minore fiducia verso il futuro.

Quando non c’è fiducia, aumentano le persone che vogliono risparmiare e si riduce il numero degli investimenti.

L’importanza della fiducia in economia è ormai assodata dalla letteratura economica.

Infatti esistono degli indicatori che esprimono la fiducia e sono molto considerati per le previsioni sugli utili aziendali.

La fiducia infatti è un’arma che può far muovere tanti soldini Quali alternative ci sono per cambiare il trend demografica in Italia?

Le alternative per cambiare questo trend sono due: 1) Accogliere più immigrati; 2) Fare forti politiche a sostegno della famiglia.

L’accogienza agli immigrati è più facile è meno dispendiosa, le politiche sulle famiglie invece richiedono molti più investimenti perché bisogna lavorare su incentivi e sul welfare delle famiglie.

Anche perché come puoi immaginare non è facile convincere una donna italiana ad avere un bambino 🙂

Perché alcuni paesi stanno adottando politiche protezionistiche nei confronti degli immigrati?

La Germania, uno dei paesi più virtuosi al mondo, sta facendo politiche di accoglienza all’immigrazione, molti altri paesi comunque molto virtuosi, mettono muri.

Chi ha ragione? Non è questo il tema di analizzare le politiche immigratorie dei singoli stati però bisogna evidenziare una cosa: molti Paesi rispetto all’italia:

– Hanno un’aspettativa di vita più bassa;

– Fanno più figli (in Svezia siamo a quasi 1,9 bambini per donna)

– Hanno un debito pubblico più sostenibile;

– Riescono ad attrrarre capitali esteri.

Sia chiaro che il problema della popolazione è un problema che riguarda tutta l’Europa infatti si parla di recessione demografica ma la situazione italiana è assai più critica perché in tutti e questi quattro punti la situazione è più triste rispetto a molti altri Paesi.

In conclusione

La mancata accoglienza agli immigrati e le pallide politiche sulla famiglia potranno avere un impatto devastante in Italia.

Il declino è già partito da anni e più il tempo passa più sarà costoso l’intervento dello Stato.

Forse in paesi come la Germania il nonno tedesco uscirà di casa, sentirà parlare i suoi vicini arabo ma avrà uno Stato che gli pagherà le pensioni.

Il pensionato italiano invece è proprio sicuro che riuscirà ad avere un sussidio almeno per andare a fare la spesa?