La carta prepagata non prevede il pagamento dell’imposta di bollo.

Tale imposta non è prevista neanche per le carte prepagate che hanno un IBAN e quindi che sono molto simili ai conti correnti. 

Infatti, mentre sul conto corrente si paga l’imposta di bollo per una giacenza media superiore a €5000, per le carte prepagate non è così.

Dichiarazione ISEE carte prepagate

Invece dal punto di vista della tassazione quello che bisogna fare con le carte prepagate è portarli in dichiarazione ISEE.

Questo vale sia per le carte prepagata con iban che senza. Ad esempio, N26 che ha un IBAN tedesco, in rispetto della normativa italiana, va portato in dichiarazione ISEE al 31/12 della carta.

Bollo presente sulla carta di credito ma non presente sulla prepagata

Se hai sentito dire che sulle carte bisogna pagare l’imposta di bollo, sappi che si tratta delle carte di credito.

Sulle carte di credito, infatti, quando spendi importi superiori a 75€ in un mese, ti verranno addebitati due euro a titoli di imposta di bollo.

Conclusioni

Per concludere, la carta prepagata risulta essere un ottimo strumento di ottimizzazione fiscale perché non sono previsti i bolli.

L’unico adempimento fiscale richiesto è quello di presentare le somme presenti sulla carta al 31/12 nella dichiarazione ISEE.

Rimanendo in tema di imposta di bollo, potrebbe interessarti leggere la guida dedicata a come non pagare l’imposta di bollo sui conti correnti.