Il rapporto rischio rendimento (noto anche come Valore a rischio o Value at risk) è un indice importante perché ti permette di valutare il rischio di un investimento, evidenziandone utili o perdite presunte.

Per comprendere davvero quale rapporto c’è tra rischio e rendimento devi capire che quando investi stai acquistando un rischio e che non esistono investimenti sicuri al 100%

Il profitto che deriverà dall’investimento sarà quindi un premio per il rischio

Qual è il miglior rapporto rischio rendimento che devi auspicarti?

Purtroppo non è possibile definire a priori il miglior rapporto tra rischio e rendimento perché esso dipende dalla propensione al rischio di ognuno di noi. 

Tieni presente, infatti, che più un investimento è rischioso maggiore sarà il suo rendimento. Leggi anche: “I 7 errori da non commettere quando investi in borsa

All’aumentare del rischio il rendimento non aumenta in modo proporzionale

Spesso non sussiste una linearità nel rapporto tra rischio e rendimento e tali variabili non sono sempre proporzionali l’una all’altra. Inoltre il profilo di rischio degli investimenti varia tantissimo in funzione del periodo. 

Uno degli esempi più lampanti di come cambia il rendimento è dato dai titoli di Stato italiani. 

Nel 2012 con un titolo di Stato di breve durata potevi guadagnare tranquillamente il 2/3% annuo.

Nel 2019, quindi solo dopo 7 anni, lo stesso titolo ha avuto un rendimento negativo.

Tieni presente, quindi, che il rapporto tra rischio e rendimento cambia giorno dopo giorno.

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Da cosa dipende il profilo di rischio di un investimento

Il rapporto tra rischio e profitto cambia in funzione della domanda e dell’offerta dei prodotti finanziari ma in realtà incidono anche le mode, i momenti di euforia o di paura sui mercati.

Tutti questi fattori vanno a modificare tale rapporto.

Vuoi alcuni esempi?

Tornando ai titoli di stato del 2012, in quel periodo i tassi erano più alti ed i mercati finanziari temevano che l’Italia potesse avere problemi nel pagamento dei debiti. 

Allo stesso tempo nel 2019 oltre a dei tassi bassissimi, dettati dalla Banca Centrale Europea, abbiamo attraversato un periodo di eccesso di liquidità che ha prodotti i bassi rendimenti dei titoli di Stato. 

Invece parlando del rischio rendimento dei mercati finanziari l’indicatore più famoso per il prezzaggio di un titolo azionario è il rapporto prezzo utile

In momenti in cui tutto sembra andar bene il rapporto prezzo utile è alto, il che significa che l’investitore è disposto ad accettare un rendimento più basso in funzione di quel rischio perché tutto, appunto, sembra andar bene.

Invece in momenti di recessione i rapporti prezzo utile si abbassano notevolmente perché la probabilità che quel titolo perda è più elevata.

Come usare il rapporto rischio rendimento sui tuoi investimenti

I concetti che hai appena imparato in questa guida sono importantissimi e fondamentali per investire in modo consapevole.

Dietro ogni promessa di guadagno si nasconde il rischio e queste due variabili devono essere ben proporzionate.

Per esempio, se ti propongono una polizza assicurativa che ha il rendimento minimo del 1% potresti essere allettato da questo rendimento.

Però dovresti esaminare i rischi e magari potresti scoprire che questa polizza, in realtà, ha una permanenza minima di 10 anni, delle penali da pagare per disinvestire ed un’alta concentrazione del rischio sui titoli di Stato.

In una situazione del genere il rendimento atteso non vale quanto il rischio che ti assumeresti con questo investimento. Al contrario, la stessa polizza potrebbe prevedere un periodo di permanenza basso e penali non eccessive, ragion per cui rappresenterebbe un investimento interessante.

Ricordati che quando fai un investimento compri un rischio e sta a te valutare se vale la pena correrlo.

Questo discorso tienilo bene a mente anche quando ti affidi ad un consulente per i tuo investimenti.