Si, le carte prepagate rientrano tra gli strumenti di pagamento elettronici che ti permettono di scaricare dalle tasse le spese che effettui.

Con la nuova legge di bilancio del 2020, infatti, alcune spese, come ad esempio le prestazioni di un medico specialista, devono essere pagate con strumenti tracciabili per usufruire delle detrazioni fiscali.

La detrazione fiscale consiste nel poter scaricare i costi all’interno della propria dichiarazione dei redditi Irpef.

Per strumenti tracciabili intendiamo carte di credito, carte prepagate o bancomat.

Ma è possibile pagare con una carta prepagata?

Secondo quanto previsto dal comma 679 della Legge di bilancio del 2020, anche le carte prepagate rientrano tra gli strumenti di pagamento che permettono di ottenere una detrazione fiscale pari al 19% delle spese sanitarie sostenute.

Al pari di altri strumenti tracciabili come bonifici, carte di credito e bancomat, anche le carte prepagate sono sottoposte a stringenti controlli che permettono di monitorare ogni singola transazione eseguita.

Ti ricordo, ad esempio, che anche le prepagate rientrano nella cosiddetta anagrafe dei conti correnti.

Quali prestazioni sanitarie devono essere pagate con carte e bancomat?

Non per tutte le prestazioni sanitarie è obbligatorio pagare con strumenti di pagamento tracciabili per ottenere la detrazione fiscale.

Alcune spese, infatti, danno diritto alla detrazione anche pagando in contanti.

In quest’ultima categoria rientrano i medicinali o dispositivi medici acquistati in farmacie o parafarmacie e le prestazioni sanitarie offerte da strutture pubbliche.

Detrazioni fiscali per pagamenti elettronici e non obbligatorietà del pos

La novità introdotte dalla legge di bilancio del 2020 va a scontrarsi con l’assenza di obbligatorietà del pos.

Infatti, i medici e qualsiasi altro esercente, non è obbligato per legge a disporre di un pos per ricevere pagamenti con strumenti elettronici.

Ciò significa che il diritto di poter pagare anche con carta prepagata per poter usufruire delle detrazioni fiscali, può essere negato dalla decisione di un esercente di non disporre del pos.

Il pos, al momento, non è obbligatorio in Italia perché non sono previste sanzioni a danno di chi deciderà di non utilizzarlo.