Home bias: investire in titoli nazionali da sicurezza

Uno dei motivi principali, se non il motivo per eccellenza, che porta alla scelta di titoli nazionali, piuttosto che esteri, risiede in ragioni di tipo psicologico.

La mente umana tende a preferire soluzioni che riconosce come familiari e notorie.

In realtà non c’è da stupirsi visto che lo stesso identico discorso vale anche per gli acquisti di tutti i giorni e lo capiamo benissimo facendo due esempi pratici.

Esempio home bias 1

Prendiamo il caso che si sia rotto lo scaldabagno di casa.

Recandoci in un negozio di elettrodomestici è quasi automatico, a parità di prezzo, far ricadere la scelta su un prodotto di una marca che già conosciamo piuttosto che acquistarne un’altro (magari anche migliore) di una marca che non abbiamo mai sentito nominare.

Esempio home bias 2

Pensiamo di essere in uno Stato estero in vacanza e di entrare in un supermercato?

Molto probabilmente la scelta degli alimenti da acquistare ricadrà su marchi italiani o prodotti made in Italy.

Tendiamo ad avere questo atteggiamento perché, essendo italiani, riteniamo che i prodotti delle nostre aziende siano migliori rispetto a quelli esteri e anche perché si tratta di aziende di cui, grossomodo, conosciamo il modus operandi e la politica aziendale.

Si tratta di un ragionamento che vale tanto per un semplice acquisto quanto per investimenti più importanti, come quelli finanziari.

Quello di scegliere soluzioni a noi familiari è un problema che riguarda non solo i cittadini del Bel Paese.

Basti pensare che secondo alcuni dati, raccolti dal Fondo monetario Internazionale, il portafoglio titoli di un cittadino statunitense è composto per il 91% da azioni e obbligazioni Usa.

Quello di un investitore britannico è invece composto dal 67% da titoli del Regno Unito, finendo poi con gli investitori australiani e quelli canadesi per i quali la percentuale di titoli nazionali nei relativi portafogli si assesta rispettivamente intorno all’87 e all’89%.

Partendo dal presupposto che non c’è nulla di male a creare un portafoglio titoli in cui sono presenti azioni e obbligazioni nazionali, il problema sorge nel momento in cui a queste si dia un peso predominante andando a pregiudicare irrimediabilmente i risultati dei propri investimenti.

L’home bias e le distorsioni cognitive

 

distorsioni cognitive home bias

L’home bias pone importanti questioni in termini di distorsioni cognitive.

Conoscere un certo settore, nel quale si intende investire, è sicuramente un buon punto di partenza ma può diventare un problema nel momento in cui queste conoscenze si spingono al punto di far perdere l’obiettività.

Gli investitori vittime dell’home bias basano le loro scelte concentrandosi principalmente solo su ciò che conoscono bene non sapendo che magari qualcos’altro, al di fuori della loro portata, può essere una scelta molto più giusta e redditizia.

Perché l’home bias può diventare pericoloso per le nostre finanze

Gli investitori italiani quindi sono più propensi ad investire in azioni e obbligazioni nazionali, piuttosto che in quelle estere, perché si fidano molto di più di ciò che conoscono, mettendo in pratica l’home bias.

Perché?

La Borsa di Milano ha un peso su tutto l’azionario mondiale che non supera il 2%.

Ciò vale a dire che creando un portafoglio che esponga il proprio patrimonio ad un investimento in titoli italiani superiore a questa percentuale si va incontro ad un rischio elevatissimo, quasi come se al casinò si puntasse tutto su un unico numero sfidando la sorte.

In sostanza, creando un portafoglio con predominanza di titoli nazionali si rischia di concentrare il pericolo nel tempo e nello spazio.

Di conseguenza, in mancanza di conoscenze specifiche e professionali su un certo settore o mercato, è buona abitudine diversificare il portafoglio titoli sia in termini di asset che di aree geografiche.

Il ruolo della finanza comportamentale quando investi

Approfondire il tema della finanza comportamentale è di vitale importanza quando si tratta di investire i nostri soldi perché ci permette di comprendere meglio il perché delle decisioni che prendiamo e come fare per assumerne di migliori.

L’home bias è l’esempio esatto di un comportamento che alla lunga può incidere negativamente sulle nostre scelte d’investimento facendoci quindi perdere soldi.

Recenti studi hanno dimostrato che quando investiamo tendiamo a fare scelte impulsive senza avere ben chiaro il quadro completo di tutte le informazioni utili da valutare.

In un certo senso sottostimiamo i rischi al solo scopo di raggiungere più velocemente i nostri obiettivi di guadagno.

Il cambio valuta non è un rischio?

Come ti ho ricordato nella guida dedicata ai rischi degli investimenti, il cambio valuta può rappresentare un problema ma può essere ridimensionato.

Molte società d’investimento fanno delle coperture proprio per proteggersi da questo rischio.

In assenza di coperture assicurative, ovviamente, non andremo a investire grossi capitali ma sfrutterai questa opportunità solo per diversificare il portafogli d’investimento.