Fondi high yield: di cosa si tratta?

Cosa si intende per fondi high yield? Tradotta letteralmente in italiano, questa definizione significa fondi ad alto rendimento.

A renderli tali è il fatto che questi fondi obbligazionari vanno a individuare come possibile fonte di guadagno i bond emessi da debitori i quali sono contraddistinti da una minore solvibilità. Di conseguenza, se da lato tali titoli sono caratterizzati da interessi più elevati, sull’altro piatto della bilancia occorre mettere in conto un rischio di insolvenza maggiore. Il quale potrebbe addirittura sfociare in un vero e proprio default, vanificando di conseguenza ogni aspettativa di guadagno.

Come funzionano i fondi ad alto rendimento?

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Il punto di partenza non può che essere rappresentato dalla valutazione cui danno luogo le agenzie di rating sulle emittenti obbligazionarie, al fine di assegnare un punteggio di merito.

In particolare, chi emette le obbligazioni vede sottoposto a giudizio la propria capacità di restituire il capitale investito inizialmente e onorare il pagamento degli interessi previsti inizialmente, alla scadenza concordata.
Nel caso in cui gli esaminatori ritengano sussistere un evidente rischio di insolvenza a carico di una determinata emittente, il rating assegnato sarà inferiore a investment grade.

La conseguenza di questo giudizio si tradurrà, perciò, nella necessità di proporre cedole più elevate al fine di invogliare gli investitori ad optare per le proprie obbligazioni.
Se è vero che sul mercato dei bond ad alto rendimento pesa molto il giudizio pronunciato dalle agenzie di rating, va però aggiunto che gli investitori possono a loro volta dare luogo ad analisi in totale autonomia sulle reali condizioni di aziende e Stati, ovvero i soggetti che emettono queste obbligazioni.

Una analisi dalla quale la valutazione finale può risultare diversa e spingere di conseguenza a conclusioni opposte sull’eventuale possibilità che si verifichi un default del soggetto analizzato.
In un caso o nell’altro, è proprio su questi bond più rischiosi, quindi a maggior remunerazione, che vanno ad investire i fondi high yield.

Quali sono i soggetti che emettono obbligazioni high yield?

Il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento ha avuto una notevole evoluzione nel corso degli ultimi decenni. Sino agli anni ’80, infatti, riguardava esclusivamente i bond emessi da società in disgrazia, ovvero che erano state declassate dalle agenzie di rating, denominate fallen angels (angeli caduti). In quelli successivi, però, ha iniziato a prendere sempre più piede la vendita di titoli emessi da aziende caratterizzate da un rating inferiore a investment grade, il cui obiettivo era in buona sostanza il finanziamento di alcune operazioni come quelle di Mergers & Acquisitions, ovvero tese a fondere due aziende con lo scopo di aumentarne il valore.

Una ulteriore evoluzione si è poi avuta quando i bond high yield sono stati individuati come il mezzo più indicato al fine di poter dare vita ad operazioni di rimborso relative a linee di credito emesse da istituti bancari, oppure alla raccolta di capitale.

Una tendenza che dagli Stati Uniti si è poi rapidamente diffusa in altre parti del globo.
Occorre anche ricordare che il mercato dei bond high yield può dare luogo a notevoli variazioni, dovute in particolare al ciclo economico.

Nei momenti in cui esso cresce, gli investitori evidenziano una maggiore propensione a correre rischi aggiuntivi, mentre limitano questi comportamenti quando la recessione comporta la necessità di optare per i cosiddetti asset difensivi.

Perché investire in obbligazioni high yield?

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Per quale motivo si dovrebbe investire in questo genere di strumenti finanziari?

Il motivo è da ricercare proprio nelle opportunità che questa nicchia di mercato propone. A partire dalla possibilità di diversificare i propri investimenti, unendo asset sicuri ad altri più rischiosi. Ad esempio, le obbligazioni di questo genere possono accompagnarsi a un bene rifugio come l’oro, di cui solitamente gli analisti consigliano di riservare una percentuale piuttosto bassa del proprio portafogli.

Il secondo motivo che spinge all’investimento nei fondi high yield è da ravvisare proprio nella possibilità di spuntare rendimenti i quali sono molto più elevati rispetto a quelli che caratterizzano solitamente i bond statali e la grande maggioranza dei bond emessi dalle società premiate dal giudizio delle agenzie di rating. Basti pensare che, se nella fase finale del passato millennio le obbligazioni ad alto rendimento statunitensi erano in grado di garantire rendimenti più elevati di circa 300 punti rispetto a quelli emessi da aziende solide, dopo il crollo dei mercati avvenuto nel 2007 questa forbice si è allargata sino a toccare circa 2mila punti base.

Il terzo motivo che consiglia un investimento di questo genere è poi da individuare nel raffronto con il mercato azionario. In pratica, in una ottica di lungo periodo le obbligazioni high yield sono in grado di remunerare il capitale investito allo stesso modo delle azioni. Il vantaggio, in questo caso, è rappresentato dal fatto che sono proprio coloro che hanno sottoscritto i bond ad avere la precedenza rispetto agli azionisti nel caso si rendesse necessario il rimborso dei soldi investiti derivante dalla liquidazione dell’azienda o di un suo fallimento. Quindi le probabilità di recuperare i soldi investiti sono maggiori per gli obbligazionisti.

Un quarto fattore da tenere presente è poi indicato dagli analisti di Janus Henderson Investors, secondo i quali le obbligazioni ad alto rendimento mostrano una maggiore capacità di resistere di fronte ai periodi in cui l’inflazione è più elevata. Anche perché proprio i rendimenti più alti e le scadenze più brevi che li caratterizzano, sono in grado di garantire una efficace barriera nel caso di un rialzo dei tassi di interesse.

Quali sono i rischi dei fondi high yield?

Se sinora abbiamo elencato i motivi che spingono a investire nei fondi high yield, come per tutti gli strumenti finanziari occorre anche cercare di individuare i fattori da mettere sull’altro piatto della bilancia, in modo da non farsi trovare impreparati.

Il rischio principale è da individuare nella maggiore volatilità di questa classe di asset rispetto ai titoli di Stato e alle obbligazioni corporate investment grade. Le emittenti di queste obbligazioni, infatti, sono caratterizzate da un rischio di default molto più alto. Inoltre presentano una minore capacità di reggere di fronte ad un ciclo economico in rapida fase di peggioramento.
Prima di investire in bond ad alta redditività occorre quindi riflettere con molta attenzione sui vari punti in discussione e cercare di capire se il livello di rischio che si corre possa essere tollerato o meno.

Come è possibile investire nei fondi high yield?

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Una volta capito cosa sono i fondi high yield, come funzionano e averne stabilito vantaggi e svantaggi, non resta che cercare di capire in quale modo sia possibile investire su di essi.
In pratica, le modalità sono due:
1) sottoscrivendo un fondo comune di investimento, naturalmente dopo aver dato vita ad una rapida ricognizione tesa ad individuare i migliori del settore;
2) investendo su un ETF (acronimo di Exchange Traded Funds), ovvero un fondo d’investimento a gestione passiva.
Nel secondo caso, si può optare per uno di quelli proposti dai broker di trading online, ovvero dalle piattaforme le quali permettono ai propri utenti di portare avanti la propria attività d’investimento sul web in maniera facile e rapida.

E’ invece enormemente difficile e anche molto più rischioso il fai da te nella scelta delle obbligazioni high yield proprio perché è davvero complesso analizzare il bilancio di un’azienda e fare tutta una serie di altre analisi macroeconomiche e microeconomiche.

Attenzione alla scelta del broker

Ove si intenda optare per il trading online, occorre però evitare passi falsi nella scelta del broker. Come è ormai noto, infatti, nel corso degli ultimi anni si è verificato un gran numero di truffe a danno di aspiranti investitori. Molti di essi, infatti, hanno deciso di aprire il proprio conto presso una piattaforma la quale prometteva condizioni nettamente migliori rispetto a quelle della concorrenza. Un vero e proprio specchietto per le allodole, tale da tramutarsi nell’anticamera della perdita dei soldi depositati sugli account, regolarmente trafugati dagli autori della truffa.

Per evitare che ciò possa accadere, il nostro consiglio è quindi di operare la scelta della piattaforma di trading online all’interno di un paniere composto esclusivamente da broker autorizzati. Un novero nel quale può rientrare soltanto l’operatore in possesso di un regolare permesso a offrire servizi finanziari rilasciato da un ente di regolamentazione dei mercati.

In Italia, a svolgere questa fondamentale funzione è la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob). Proprio all’ente, quindi, spetta il compito di rilasciare le licenze ad operare nel trading online. Se un broker non è in grado di dimostrarne il godimento, occorre assolutamente evitarlo.
Soltanto una volta compiuto questo primo passo si può procedere all’esame delle caratteristiche delle varie piattaforme, cercando in particolare di individuare quelle che sono più adatte per l’investimento in ETF. Un esame agevolato peraltro da un numero sempre più elevato di broker affidabili.